Il collega Antonio Moffa
(Trieste) ci ha inviato alcune fotografie e video relativi alla visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Foiba di Basovizza per commemorare il Giorno del Ricordo che
dal 2004 si celebra il 10 febbraio di ogni anno. Il
giorno prima l'evento era stato ricordato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a dimostrazione che i vertici dello Stato sono tutti ben consci del dramma che si è consumato in questi luoghi durante ma purtroppo anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Sull'argomento riteniamo opportune alcune
considerazioni:
-
LE FOIBE
- sono profonde feritoie carsiche che si insinuano
(molte per centinaia di metri) nel sottosuolo: tra il
1943 e fin dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale
vennero utilizzate come "sepolture" per gli italiani e
gli anticomunisti slavi uccisi dai comunisti titini
sotto l'impulso di due bestie feroci, Tito e Stalin;
tuttavia si calcola che le foibe abbiano raccolto almeno
6000/7000 italiani (militari, fascisti, comunisti,
partigiani, donne, uomini, bambini, molti ancora in
vita), colpevoli solo di essere italiani e quindi
alleati dell'occupazione prevalentemente nazista della
Dalmazia e delle sue atrocità;
- L'ESPULSIONE DELLE FAMIGLIE ITALIANE DALL'ISTRIA: dopo
il secondo conflitto mondiale Tito decretò l'espulsione
di almeno 270000 italiani che furono obbligati a
lasciare le case che occupavano da sempre e a ritornare
in Italia; inizialmente vennero "dispersi" in tutta la
penisola, talvolta guardati male dai residenti, e solo
dopo anni riuscirono a tornare in Veneto.
Il governo del tempo a guida DC (il PCI aveva perso le
elezioni) potè fare ben poco indebolito com'era dalle
conseguenze della sconfitta (provocata dalle visionarie
ambizioni del fascismo e in particolare di Mussolini) e
preferì seppellire il tutto nell'oblio nè i partiti
fecero qualcosa per sollevare la questione.
Solo a partire dall'ultimo decennio del secolo scorso
ritornarono a galla gli avvenimenti ma l'interesse delle
persone fu inizialmente tiepido: fu necessario Francesco
Cossiga, Presidente della Repubblica che squarciò
finalmente un velo di omertà visitando nel 1992 la Foiba
di Basovizza (cfr. fotografia inserita nel testo) e
sgretolando un veto di fatto imposto da tutti i partiti
di ogni tendenza. Per ricordare formalmente tutte queste
vittime innocenti è stata infine votata dal Parlamento
italiano la legge n. 92 del 30 marzo 2004: recava le
firme di un nutrito gruppo di deputati di vari gruppi
parlamentari (prevalentemente di Alleanza Nazionale e
Forza Italia, oltre che dell'UDC e della Margherita). I
primi firmatari furono Roberto Menia e Ignazio La Russa.
Venne quindi istituito il "Giorno del Ricordo delle
Foibe" che da allora venne celebrato il 10 febbraio di
ogni anno.
Permetteteci un'affermazione: sarebbe bello se giornate
come questa venissero celebrate dai leader di tutti i
partiti dell'arco costituzionale, uniti per sgombrare il
campo e per far capire che il loro atteggiamento è guidato
solo da sentimenti umani!
piazzascala.it
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visualizzarli
i due video
Ascolta in sottofondo Magazzino 18 - di Simone Cristicchi